mercoledì 30 marzo 2011

4.Ulisse, l'Eroe.




    Dopo aver parlato delle tre donne di Ulisse, ora è il momento di parlare di lui.
  Raccontato da Omero nell'Odissea, quest'uomo, ha viaggiato per vent'anni per ritornare nella sua amata Itaca, andando in contro e scontrandosi nelle avverse crudeltà divine, come quelle di Poseidone, o catturato dal fascino delle sue amanti.
   Non vorrei soffermarmi su tutte le vicende dell'eroe, ma più che altro vorrei puntualizzare delle vicende, che almeno a me piacciono tanto, collegate alla furbizia. Questa dote ha dato modo di sviare tante trappole ed insidie, appunto.
   Il primo grande ingegno storico, è il cavallo di Troia. In questo "dono" si celò la più grande delle trappole, riuscendo a passare tra le impenetrabili mura di Troia, distruggendola.

  Nell'Odissea, invece come si può dimenticare la fuga dal Ciclope. Lui, ritenendo che era giusto prendere del cibo e dei viveri da "casa" di qualcuno, essendo queste buone maniere, non si rese conto che a "ospitarlo" era un mostro enorme. Irritato egli decise di mangiare i suoi compagni e, domandandogli come si chiamasse, Ulisse si denominò Nessuno e come regalo, il Ciclope lo sbeffeggiò dicendogli appunto che per ultimo avrebbe proprio mangiato Nessuno.
   Odisseo, mentre il mostro dormiva, lo rese cieco insieme agli altri e, usando le pecore ( lui la più vecchia, lenta e affaticata dal suo peso, ) riuscì a scappare, facendo latrare il Ciclope più o meno così : << Mi hanno accecato! E' stato Nessuno! >> facendolo ritenere folle dai fratelli. Ecco la sua intuizione, il suo genio.
   Un altro atto di furbizia fu l'ascoltare il canto delle sirene. Mangiatrici di uomini, elle usavano la divina voce per attrarre a loro le loro prede e lui, conoscendo i loro poteri e volendo ascoltare le loro voci, diede la cera ai suoi amici e lui si fece legare, dicendo a loro che, qualunque cosa fosse successa, per quanto avrebbe urlato, nessuno di loro doveva osare a liberarlo.



Ulysses and the Sirens (1891) di John William Waterhouse 
 
   Un altro punto fondamentale e importante è la trasformazione a Itaca.
   Ritornato a casa, Ulisse fu trasformato da Atene, la sua protettrice, in un vecchio mendicante. Non fu riconosciuto né dal figlio, né dai Proci, ma fu riconosciuto dal fedele cane Argo, che dopo averlo visto, aspettandolo da tanto tempo, ebbe modo di morire. Anche la sua balia, grazie a una sua cicatrice alla gamba, riuscii a capire che quel mutamento fu una maschera, tolta solamente con la sfida ( organizzata da Penelope sotto consiglio della dea ) contro i suoi rivali usando il suo duro arco ( che soltanto lui era in grado di usare ), uccidendoli tutti.

Ulisse nella letteratura e nella Tv -> 


Nella divina commedia Dante incontra Ulisse nel girone dei condannati nell'inferno ma, a contrario degli altri, per lui riserva un comportamento diverso, osannandolo, però non parlandoci neppure, dando il compito a Virgilio.


Oggi il nome Ulisse è usato per un programma su Rai3, condotto da Alberto Angela.

Film: Vari, tutti omonimi, degli anni '50. Entrambi film di Camerino, il primo del 1954, il secondo non citato.
Ci sono anche altre pellicole dal titolo ODISSEA, come sotto mensionato, del 1997.
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1 commento:

  1. Bel sito, belle immagini, anche se l'hai un po' abbandonato. Forse il mito non interessa più tante persone.

    A me si invece.

    Ho scritto un libro che tesse di nuovo la tela di questa trama. Un esercizio per interpretare i miei fallimenti alla luce di quelli del mito. Per dargli un po' di dignità.

    Un vecchio aedo è prossimo alla fine. Riflette sulla sua esistenza, ripercorre le storie che ha raccontato. Durante la notte, nell'attesa dell'alba e della morte, gli appaiono delle ombre.

    Forse ti interessa. Mi trovi su FaceBook.
    https://www.facebook.com/pages/Nessuno/355294697882691?ref=hl
    oppure su lulu
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    ciao

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